L’altro giorno, un mio carissimo amico, se ne è uscito con questa frase:
<<Ale, comunque la mia sensazione di questo periodo, si può riassumere con “ho sete di libertà” >>
e, scherzando, ho risposto: <<dovrei scriverci un pezzo!>>.

Ed eccomi qui, accaldata dal caldo fotonico che ci aggrada in questi ultimi giorni di Giugno, dove l’unica sete che si percepisce è quella verso uno Spritz gelato, a ripensare proprio a quella frase: quante volte ci ritroviamo a desiderare ardentemente del tempo libero? Tempo da dedicare a sè stessi, alla propria famiglia, alle cose che ci piacciono o semplicemente alle commissioni che abbiamo, più volte, rimandato?

A me succede spesso, durante le mie ore in ufficio; osservo il passare del tempo: la luce flebile del mattino, il sole in alto della pausa pranzo e poi il suo gentile calare, per far spazio alla sera… e seduta alla scrivania percepisco di perdermi qualcosa di importante nel mondo, nella mia vita.
Perdo il passare delle stagioni, ognuna con le sue sfumature. Perdo le passeggiate in montagna, spersa tra i sentieri. Perdo il sorriso del mio compagno che vede, sempre, il bicchiere mezzo pieno, offrendomi un punto di vista differente. Perdo il calore e i momenti di condivisione con i miei genitori e le scazzottate con mio fratello, per me sempre piccolo ma, ormai, quasi trentenne. Perdo la possibilità di svolgere un lavoro che mi permetta di gestire il tempo come desidero.

Riflettere su quanto tempo perdiamo, anziché fare le cose che ci piacciono è qualcosa di frustrante e, anche, doloroso.
Quale sarà la formula magica per stare bene e godersi il poco tempo libero?

Apprezzare le piccole cose, vivere intensamente i momenti in cui il lavoro non ci monopolizza, godersi il mondo e respirare aria di libertà.

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